Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di restauro del tetto [foto]
della Chiesa del SS. Salvatore alla Torre, un edificio simbolo, piccolo grande gioiello che torna a splendere. La Chiesa realizzata nel 1854, dopo la terribile epidemia di colera è sempre stata luogo di grande devozione al SS. Salvatore.
Le continue e ripetute infiltrazioni di acqua piovana e le precarie condizioni del tetto, hanno richiesto urgenti lavori. L’intervento consiste nell’impermeabilizzazione della copertura per evitare le infiltrazioni di acqua piovana. Concordato con la Soprintendenza sono state eseguite le seguenti opere: smontaggio, pulizia a mano e sostituzione delle tegole danneggiate e posa di telo protettivo sottotetto impermeabile. I lavori, sotto la direzione dell'architetto Salvatore Cerami e del geometra Giovanni Ferrara, vengono eseguiti dalla ditta Nova srl Costruzioni.
Avevamo iniziato i lavori di restauro del tetto chiedendo preghiere perché il Signore ci assistesse in questa opera importante e complessa e ci aiutasse a realizzarla. Ora al termine di questa parte considerevole di lavori di restauro della nostra Chiesa è doveroso esprimere il nostro senso di riconoscenza filiale a Dio e sentimenti di gratitudine verso tanti fedeli che hanno dato il loro contributo, in particolare ad alcune famiglie che sono state veramente generose. Questi contributi economici in quantità e forme diverse, secondo le possibilità di ciascuno, non solo hanno permesso la realizzazione di quanto fatto ma sono stati un chiaro esempio di partecipazione interessata e attiva, che dice il senso di appartenenza ad una comunità che è anzitutto comunità radicata nella fede. Si è intervenuti non soltanto per una necessità urgente, ma per garantire alle generazioni future il luogo di fede più caro e prezioso, dimostrando così che l’affetto e l’attaccamento ai valori cristiani e ai suoi luoghi sono una forte testimonianza che imprime il suo segno per la trasmissione della fede alle generazioni a venire.
Grazie per aver compreso che la nostra Chiesa è un bene di tutta la città per il bene di tutta la comunità. In questo senso sono vere per noi le stesse parole che San Pietro scriveva alle prime comunità ecclesiali: “Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale…”(1Pt 2,5). E quindi non è senza qualche imbarazzo che, per completare l’opera, ritorniamo a chiedere un ultimo sforzo. Per il rifacimento della facciata e di altri lavori interni nella chiesa.
Un intervento che sarebbe opportuno non rimandare per l’evidente stato di degrado in cui versa.
Vogliamo ancora credere nella Provvidenza.