Murialdo

Vita Giuseppina - Sentiamoci in cammino

Verso il XXIV Capitolo Generale
di p. Tullio Locatelli, padre generale

La celebrazione del 150mo di fondazione è stata vissuta con tanta gioia; essa ha lasciato in tutti un entusiasmo che è stato soprattutto alimentato dall'incontro delle varie realtà della Famiglia del Murialdo, dall'udienza di papa Francesco e dai vari momenti celebrativi che hanno sempre mantenuto il carattere della familiarità. Tra poco (19 marzo 2024) saremo nel 151° anno di vita della nostra famiglia religiosa e qualche settimana più tardi (27 maggio 2024) inizierà il Capitolo Generale XXIV in Messico.
Sono momenti importanti che mentre ci aiutano a riscoprire le radici del nostro es- sere oggi Famiglia del Murialdo, ci chiedono di attualizzare quanto nel tempo è stato realizzato e soprattutto tenuto vivo e sentito quale fondamento del nostro essere e del nostro operare, cioè il carisma di San Leonardo Murialdo. Per questo ci sentiamo "figli ed eredi".
Figli perché non l'abbiamo inventato noi, lo abbiamo ricevuto, accolto, fatto no-stro.
Eredi perché sentiamo tutta la responsabilità di viverlo nell'oggi del mondo e della Chiesa, in comunione tra religiosi e laici, nelle nostre opere oggi presenti in 16 nazioni.
Nello slogan che guiderà i lavori capitolari abbiamo scritto: "Animati dallo Spirito".
Credo che sia fondamentale prendere sul serio tale affermazione, perché siamo in cammino per una assemblea di religiosi e laici che si sentono al servizio del regno di Dio, secondo una propria specifica modalità. Sentiamo il bisogno di una mente e di un cuore aperti al soffio dello Spirito per poter poi tracciare cammini di speranza.
Non è un compito né facile né scontato per questo chiedere la preghiera di tutti non fa parte di un atto formale, è una richiesta seria. Mi colpisce il fatto che tra le due date 19 marzo e 27 maggio noi celebriamo la Pasqua, 31 marzo. Quanto bisogno abbiamo di risorgere; quan- to desiderio abbiamo nel cuore che la risurrezione di Gesù porti per tutti la possibilità di iniziare cammini nuovi. Le parole del risorto ancora una volta ci risuoneranno nella liturgia pasquale e le sentiremo come promessa e fondamento di speranza: "La pace sia con voi". Occorre che nelle nostre parole e opere tale saluto di Gesù possa risuonare ancora presso tutti i popoli, specie presso le genti in guerra, nella miseria sociale ed economi- ca, per tutti i poveri del mondo. Non sarebbe Pasqua se non diventiamo testimoni dei doni che riceviamo e celebriamo.
Infine, esprimo l'augurio di poter vivere in comunione questi avveni- menti perché essi riguardano tutti e tutti devono coinvolgere, pur secondo modalità diverse.
Grazie al Risorto nei nostri cuori ci sia spazio alla speranza, non solo e non soprattutto fondata sulle nostre forze, ma su Colui che può convertire i cuori.
A tutti i lettori di VITA GIUSEPPINA ogni augurio di buona e santa Pasqua.

P. Tullio Locatelli

Nello stesso numero della rivista (n.2 marzo-aprile 2014) pag, 37 "Ti racconto l'oratorio di Cefalù" di Mariangela Sauro

 

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