Un granellino di senape

Il Granellino di senape - Matteo...

Il Granellino di senape - Matteo... - Venerdì 5 luglio 2019 - (Mt 9,9-13) 

Non è stato facile per Matteo lasciare lo sgabello dove raccoglieva le tasse per i Romani e per sé. Chissà quanto denaro aveva accumulato in banca facendo tanti imbrogli e facendo soffrire tanta gente! Ma nei dialoghi che aveva avuto con Gesù aveva capito che il danaro non era la felicità. Così, affascinato dal volto di Gesù e dai suoi insegnamenti, dopo tanti inviti di Gesù a seguirlo, lascia tutto e tutti per mettersi alla sequela di Gesù. Grazie a Matteo, se oggi abbiamo un racconto della vita di Gesù più completo. Più si conosce Gesù, più lo si ama. Più si ama Gesù, più gli si è fedele. Quanta tiepidezza di fede e di amore per Gesù nella vita di molti sacerdoti, suore e cristiani!
Molti conventi e parrocchie non sono come un roveto ardente di santità; mi viene da dire che sono come la pianura di ossa inaridite che il profeta vide in visione riguardo al popolo d'Israele che si era allontanato da Dio a causa dall'abbondanza dei beni materiali che aveva accumulato. Le opere di molti preti (e anche di molti vescovi) e di molti cristiani non sono né calde né fredde; perciò il Signore sta per vomitarci. Diciamo: "Siamo ricchi, ci siamo arricchiti, non abbiamo bisogno di nulla!". Siamo diventati una generazione infelice, miserabile, cieca e nuda. Il cristianesimo nel mondo sta diventando come il resto d'Israele. Nelle assemblee cristiane non si vedono più giovani. La maggioranza dei giovani non crede più nella vita eterna. Cosa hanno ricevuto da noi anziani? Solo una religiosità naturale e non fede adulta. Gesù andava in cerca dei peccatori e cenava con loro chiamandoli a conversione.
A molti del clero non interessa la salvezza dei lontani. Hanno cura solo di quelli che girano intorno a loro. Molto probabilmente molti degli assidui della chiesa non hanno neppure un GRANELLINO dello spirito di Cristo, ma credono di vivere una vita cristiana. Sono ciechi e non hanno il collirio per ungersi gli occhi e recuperare la vista. Il cieco di Gerico riebbe la vista da Gesù perché, ammettendo di essere cieco, con grida forti chiese a Gesù di guarirlo.
Coraggio! Gesù sta bussando alla porta delle nostre chiese. Apriamogli le porte con gioia perché Egli possa cenare con noi e noi con Lui. Mostriamoci dunque zelanti e ravvediamoci, prima che sia troppo tardi. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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