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La Diocesi di Cefalù chiude il XII Sinodo diocesano

“Chiesa di Cefalù, alzati e cammina!” con queste parole

il Vescovo di Cefalù S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante ha concluso il XII Sinodo Diocesano, invitando l’intera comunità a proseguire con rinnovato slancio il cammino intrapreso dalla Chiesa cefaludense cinque anni fa.

Il Vescovo, che ha fortemente voluto l’apertura del Sinodo nel 2020, ha definito il percorso sinodale “una pietra miliare per la nostra Chiesa”, collocandolo nel solco del rinnovamento avviato dal Concilio Ecumenico Vaticano II: un processo che ne prolunga l’ispirazione e ne rilancia la forza.

“La grande esperienza sinodale - ha affermato - apre alla Chiesa locale un modo nuovo di essere e di agire, che deve diventare stile, metodo e forma di Chiesa. Da oggi si avvia un processo: il Sinodo non si è concluso, ma continua nella vita del popolo di Dio”.

Durante l’omelia, Mons. Marciante ha espresso gratitudine per il cammino compiuto insieme in questi anni: “Oggi siamo qui per ringraziare il Signore. Siamo grati per il percorso che ci ha fatto compiere e rendiamo grazie per il dono dello Spirito che, come un fiume, ha attraversato e continuerà a dissetare la nostra Chiesa”. Non un traguardo, dunque, ma un cammino che si apre al futuro.

In tantissimi, provenienti da ogni parte della Diocesi siciliana, accogliendo l’accorato invito del loro Pastore, si sono ritrovati in Cattedrale per partecipare alla celebrazione conclusiva: “Questo popolo si ritrova riunito nella cattedrale, dalle vette delle Madonie fino alle coste del Tirreno, dal fiume Torto fino al fiume Pollina, con la gioia e l'entusiasmo di camminare insieme per annunziare Gesù Cristo nostro Salvatore”.

Prima della Santa Messa il Vescovo ha voluto incontrare i Sinodali per ringraziarli del lavoro svolto guidati dal Segretario generale del Sinodo don Giuseppe Licciardi, il Relatore Generale fra Salvatore Vacca ofmcap., i relatori dei circoli minori don Calogero Cerami, don Francesco Lo Bianco e don Domenico Messina, il Cancelliere diocesano don Pietro Piraino, la prof.ssa Adriana Iovino e tutta la segreteria.

Durante la celebrazione, il Vescovo ha presentato il Libro del Sinodo, che raccoglie le Constitutiones Sinodales promulgate ufficialmente. Il Sinodo deve ora innescare un processo dinamico, coinvolgendo in modo concreto e partecipato parrocchie, aggregazioni ecclesiali, associazioni, movimenti e confraternite, per promuovere comunione, partecipazione e missione.

Nella lettera che accompagna il Libro Sinodale, presentato durante la Celebrazione Eucaristica, il Vescovo scrive: “Dobbiamo riconoscerlo: non siamo forse da troppo tempo bloccati dentro una religione convenzionale, esteriore e formale, che non scalda più il cuore e non cambia la vita? A volte viviamo come ‘parcheggiati’ nella rassegnazione, senza quello slancio del desiderio che ci spinga più avanti. Così l’immobilismo sociale finisce per riflettersi sulla situazione economica e culturale dei nostri paesi, spesso agonizzanti a causa dell’emigrazione e rassegnati allo spopolamento”.

Il Libro contenente le Constitutiones, sarà pubblicato entro il 30 novembre 2025, I Domenica d’Avvento e le norme in esso contenute entreranno in vigore a partire dal 6 gennaio 2026, abrogando “tutte le norme del diritto particolare della Diocesi di Cefalù ad esse contrarie” e revocando “le consuetudini vigenti che risultano contrarie alle disposizioni del Sinodo, anche se centenarie o immemorabili. Per il futuro vengono proibite consuetudini contrarie”.

Si apre così un nuovo percorso per tutta la Chiesa diocesana, un cammino fondato sul dialogo tra parrocchie, movimenti, famiglie e giovani, per una Chiesa più partecipata, corresponsabile e vicina alla vita concreta delle persone – soprattutto delle nuove generazioni e delle comunità più fragili del territorio.

Tre i temi principali che hanno guidato il confronto di questi anni: la sinodalità, l’iniziazione cristiana e la fede popolare, con l’obiettivo di rendere la comunità diocesana sempre più capace di testimoniare il Vangelo in ogni contesto, aprendosi al dialogo anche con la società civile.

Il Sinodo ha inoltre offerto un'occasione di discernimento sull’esperienza della catechesi dei bambini e dei giovani, sul ruolo primario delle famiglie - soggetto e oggetto dell’annuncio - e sulla necessità di valorizzare la catechesi esperienziale, immaginando percorsi nel contesto familiare e in collaborazione con i movimenti ecclesiali.

“Ora è il tempo di attuare quanto lo Spirito ci ha suggerito. È il tempo di andare, di camminare insieme dietro Gesù - ha ricordato Mons. Marciante -. Il valore del Sinodo celebrato non sta solo nelle decisioni prese, ma nello stile sinodale sperimentato e impresso alla nostra Chiesa diocesana”.

E dunque “Alzati e va', Chiesa cefaludense! Chiesa madonita! Riparti dalla Parola di Dio”.

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