Un granellino di senape

Il Granellino 18-1-2019 Malattie psicologiche

Venerdì 18-1-2019 (Mc 2,1-12)

Molte malattie psicologiche sono il prodotto di peccati mai confessati. Il peccato è una sostanza velenosa nella mente e nell'anima dell'uomo. Se non la si vomita, manda in rovina l'integrità psichica, mentale e spirituale della persona. Per esempio, l'odio che alberga nel cuore dell'uomo è causa di perdita di sonno, tranquillità e serenità. E, secondo me, è causa anche di malattie fisiche. L'odio fa aumentare la pressione.
Al paralitico Gesù dice: "Alzati e cammina. I tuoi peccati sono perdonati!". Gesù sana lo spirito e il corpo del paralitico. Il peccato, che è sempre mancanza di amore verso Dio, se stesso e il prossimo, paralizza il cuore e lo rende incapace di amare. Il peccato è come un cerchio di ferro che si forma intorno al cuore. Il cuore vorrebbe andare verso l'altro per abbracciarlo, ma non riesce.
Lo Spirito Santo che riceviamo nel Sacramento della Confessione sbriciola il cerchio di ferro che impedisce al cuore umano di donarsi con amore. Purtroppo il Sacramento della Confessione è quello più bistrattato dai cattolici. Ciò è dovuto al fatto che non si crede più nella verità del peccato. Tolta la Verità del peccato, non c'è più la necessità di chiedere perdono a Dio e al prossimo, ma si è spinti a parlare dei propri peccati alla presenza di uno psicologo, convinti che egli li possa cancellare.
Il peccato, essendo una realtà spirituale, non può essere cancellato da un uomo. Qualche lettore, leggendo quello che ho appena scritto, mi dirà: "Ecco perché non vado dal sacerdote per essere perdonato!". Ebbene, non è il sacerdote che cancella i miei e i tuoi peccati, ma è Cristo attraverso la Chiesa. Suor Faustina, nel suo diario, racconta che, mentre il sacerdote l'assolveva nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, vide Gesù dietro al sacerdote che perdonava i suoi peccati, certamente non peccati gravi.
Per esperienza, ti posso dire che vado a confessarmi come se avessi un fardello pesante sulle spalle. Ma poi, dopo aver confessato i miei peccati con umiltà e sincerità di cuore, lascio il posto del perdono non camminando, ma volando.
È bello sentirsi dire: "Io ti assolvo  dai tuoi peccati nel nome...".
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo)

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